Ieri a Melpignano (LE) c'era il concertone de “La Notte della Taranta” che però ho seguito su Telenorba. Uno spettacolo emozionante per grandi e piccoli di tutte le età e generazioni. Un evento mondiale. All'una e mezza a malincuore decido di spegnere, per dormire un po' di più. Nella testa mi risuonano ancora i tamburelli e i ritornelli. All'indomani qualcuno mi sveglia con una "pizzica" e questa musica durante il giorno e la corsa, nella testa, mi scandisce il ritmo da tenere. Ehi, non sarà mica doping??
Oggi ho portato solo l'Apemaia sul manubrio; l'ultima volta hanno fatto troppo baccano e litigato per stabilire chi fosse il migliore. Un po' come le origini del Triathlon e perciò questa volta li ho separati. Ci vuole disciplina. Ma un po' Nemo e Paperino ci sono mancati. Beh, vabbè!... Che capa fresca che ho...
Treno+Bici da Bari per Trani. Sul piazzale della Stazione c'è un cartello: TRANI CITTA' SLOW – Città del Buon Vivere - “Vivere in una città slow significa darsi il tempo per costruire qualità in tutti i settori del vivere civile, rallentare i ritmi per accorgersi dei sapori, dei colori, dei profumi della città e del mondo”.
Ma che bello! E qui oggi devo fare una gara sprint, in teoria all'insegna della velocità. Rifletto perciò sulla lentezza e velocità. La corsa è alle 17.00 – ho tempo per girin girare nel centro storico. Il Lungomare, la Villa Comunale, la Cattedrale sul mare: spettacolare! Ce n'è un'altra uguale? Tra le più belle in stile romanico e il Castello Svevo sempre sul mare. Nella frazione a piedi si fa il percorso ciclo-pedonale sul Lungomare tornando a Capo Colonna passando dall'antica Abbazia benedettina. Ma che bella città! Anche il porto turistico con le barche a vela tra cui la mia; se vi va di fare un tour barca+bici, siete benvenuti.
Pausa pranzo, riposìno ed ecco che per primi partono i ragazzini. Al cambio bici-corsa, lasciano la bici in doppia fila; ahi ahi, cominciamo bene! Ok, si parte. In mare un po' di botte, schiaffi, pedate, uno sull'altro, come un branco di squali. Credo che per il pubblico sia una bella scena, dove si vede un po' l'acqua “bollire” con nuotatori come pesci che saltano in superficie. Vabbè, parliamo di bici...
Frazione in bici: 20 km., in un bel percorso dove c'è solo un punto critico: doppia curva veloce in discesa non così ripida. Alla fine vedo sul computerino che la velocità max raggiunta è poco più che 50 Kmh. E che voglio di più... per me basta e avanza e già mi pare di volare! La velocità anche in bici, in genere non mi piace, ma capisco nel mio piccolo, cosa significhi e quali sensazioni ed emozioni si provino. Trasferisco la potenza muscolare alla bici e per le sue caratteristiche (leggerezza, cambio, aerodinamicità), tutto ciò si trasforma in velocità. Un po' ti senti di avere le ali, tagli l'aria, il vento che se hai a favore ti spinge come un “bici-aliante”.
La velocità dà emozioni? Volete che dica di no? C'è qualcosa di chimico che si produce nella testa. Adrenalina e qualcos'altro? Tutto avviene troppo veloce però...per pochi attimi... tanto da farti seriamente pensare se valga la pena di affrontare rischi e pericoli sempre più alti, più aumenta la velocità. E poi solo per divertirsi... Con qualsiasi mezzo è uguale. La saggezza non è mai troppa. Ognuno dovrebbe capire i propri limiti e i rischi oggettivi (cond. atmosf., punti critici come curve, discese, visibilità, ecc.), perchè alla fine hanno più importanza la partecipazione e soprattutto non farsi male. Certo si cade e ci si rialza. Ciò che credo è che per correre (con qualsiasi mezzo), ci sono le piste, i circuiti e le gare come queste e sempre con molta prudenza. Ho visto questo slogan anche della Federmoto. In città soprattutto, è tutt'altra musica: “leggera e lenta”. Si va piano, tranquilli, rispettosi della propria e altrui incolumità. E' così che ho vissuto, con treno+bici, la mia gara sprint non molto “fast”, però in armonia con una delle più belle città di mare pugliesi: Trani Città Slow.
Nunzio Natuzzi
Bari, 24 agosto 2008
Oggi ho portato solo l'Apemaia sul manubrio; l'ultima volta hanno fatto troppo baccano e litigato per stabilire chi fosse il migliore. Un po' come le origini del Triathlon e perciò questa volta li ho separati. Ci vuole disciplina. Ma un po' Nemo e Paperino ci sono mancati. Beh, vabbè!... Che capa fresca che ho...
Treno+Bici da Bari per Trani. Sul piazzale della Stazione c'è un cartello: TRANI CITTA' SLOW – Città del Buon Vivere - “Vivere in una città slow significa darsi il tempo per costruire qualità in tutti i settori del vivere civile, rallentare i ritmi per accorgersi dei sapori, dei colori, dei profumi della città e del mondo”.
Ma che bello! E qui oggi devo fare una gara sprint, in teoria all'insegna della velocità. Rifletto perciò sulla lentezza e velocità. La corsa è alle 17.00 – ho tempo per girin girare nel centro storico. Il Lungomare, la Villa Comunale, la Cattedrale sul mare: spettacolare! Ce n'è un'altra uguale? Tra le più belle in stile romanico e il Castello Svevo sempre sul mare. Nella frazione a piedi si fa il percorso ciclo-pedonale sul Lungomare tornando a Capo Colonna passando dall'antica Abbazia benedettina. Ma che bella città! Anche il porto turistico con le barche a vela tra cui la mia; se vi va di fare un tour barca+bici, siete benvenuti.
Pausa pranzo, riposìno ed ecco che per primi partono i ragazzini. Al cambio bici-corsa, lasciano la bici in doppia fila; ahi ahi, cominciamo bene! Ok, si parte. In mare un po' di botte, schiaffi, pedate, uno sull'altro, come un branco di squali. Credo che per il pubblico sia una bella scena, dove si vede un po' l'acqua “bollire” con nuotatori come pesci che saltano in superficie. Vabbè, parliamo di bici...
Frazione in bici: 20 km., in un bel percorso dove c'è solo un punto critico: doppia curva veloce in discesa non così ripida. Alla fine vedo sul computerino che la velocità max raggiunta è poco più che 50 Kmh. E che voglio di più... per me basta e avanza e già mi pare di volare! La velocità anche in bici, in genere non mi piace, ma capisco nel mio piccolo, cosa significhi e quali sensazioni ed emozioni si provino. Trasferisco la potenza muscolare alla bici e per le sue caratteristiche (leggerezza, cambio, aerodinamicità), tutto ciò si trasforma in velocità. Un po' ti senti di avere le ali, tagli l'aria, il vento che se hai a favore ti spinge come un “bici-aliante”.
La velocità dà emozioni? Volete che dica di no? C'è qualcosa di chimico che si produce nella testa. Adrenalina e qualcos'altro? Tutto avviene troppo veloce però...per pochi attimi... tanto da farti seriamente pensare se valga la pena di affrontare rischi e pericoli sempre più alti, più aumenta la velocità. E poi solo per divertirsi... Con qualsiasi mezzo è uguale. La saggezza non è mai troppa. Ognuno dovrebbe capire i propri limiti e i rischi oggettivi (cond. atmosf., punti critici come curve, discese, visibilità, ecc.), perchè alla fine hanno più importanza la partecipazione e soprattutto non farsi male. Certo si cade e ci si rialza. Ciò che credo è che per correre (con qualsiasi mezzo), ci sono le piste, i circuiti e le gare come queste e sempre con molta prudenza. Ho visto questo slogan anche della Federmoto. In città soprattutto, è tutt'altra musica: “leggera e lenta”. Si va piano, tranquilli, rispettosi della propria e altrui incolumità. E' così che ho vissuto, con treno+bici, la mia gara sprint non molto “fast”, però in armonia con una delle più belle città di mare pugliesi: Trani Città Slow.
Nunzio Natuzzi
Bari, 24 agosto 2008