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venerdì 17 ottobre 2008

Aquathlon Classico - Gallipoli (LE) 13/07/08

Ho avuto un’altra delle mie idee… bicing+training… più genialing. Volevo prendere un bus da Bari a Gallipoli alle 05.30 con arrivo alle 09.30. Però al pensiero di passare una giornata senza bici mi faceva star male e allora ecco in aiuto l’Amico Treno. Alla stessa ora prendo il Bari-Lecce. Arrivo alle 07.35. Oltre alla bici mi fanno compagnia ormai in modo fisso, i miei amichetti Nemo, Apemaia e Paperino sul manubrio. Gironzolo un po’ nel centro di Lecce – un po’ di foto – proprio una bella città. Per Gallipoli c’è la SS 101 tutta dritta per 40 km. Decido di fare un percorso interno passando per Monteroni – Copertino – Nardò e poi sulla litoranea. Comunque faccio un po’ di statale dove c’è abbastanza spazio laterale e ci sono anche le complanari. Mi godo la campagna e il sole che comincia a caricarmi le batterie. Nardò è una bella cittadina e scendendo sul mare a Porto Selvaggio c’è un bel panorama sulla costa rocciosa. C’è un bellissimo parco regionale e si arriva a S. Caterina e S. Maria al Bagno. Sono suggestive, il mare è cristallino. Arrivo a Gallipoli, città turistica rinomata. Mi rinfresco un po’ e comincio il mio giretto nel centro storico. Prima intorno alle mura e poi all’interno nei vicoli dove scopro le cose più caratteristiche cioè come gli abitanti personalizzano le proprie case, piazzette e cortili. Scatto un po’ di foto e rischio di dimenticarmi che nel pomeriggio c’è la competizione. E’ evidente che non la vivo in quanto tale altrimenti mi conserverei bello fresco. Intanto non posso esagerare se no rischio di sentirmi male. Già fa un caldo notevole. Ma non riesco ad andare in un posto senza percorrerlo a piedi o con la bici: è il mio modo per marcare il territorio, un po’ come fanno gli animali. Va bene, pronti via. 2,5 Km. di corsa- 1 Km. a nuoto -2.5 Km. di corsa. Ce l’ho fatta! Mamma mia che caldo. Ognuno di noi vive a suo modo sia le escursioni in bici che la partecipazione ad eventi sportivi amatoriali come questo. Per come l’ho vissuto io, è un modo fantastico di conoscere il territorio, il mare e la gente rispettando tutti non fosse altro perché non inquino per divertirmi e fare turismo. Rientro a Lecce, questa volta prendo la statale, mi rendo ben visibile. Alle 19.50 c’è il treno per Bari. Arrivo anche in anticipo. Tutto è andato benissimo. Il contakm. segna quasi 120 km. Sul treno crollo sui sedili. A Brindisi salgono degli amici della Fiab di Montecatini di ritorno da un viaggio col traghetto dall’Est. Condividiamo un po’. Mi fa tanto piacere ascoltare i loro bici-viaggi. Arrivo a Bari alle 22.00. Come sempre un po’ stanco ma assolutamente felice. Se qualcuno qualche anno fa mi avesse detto che avrei vissuto queste piccole/grandi cose, l’avrei preso per pazzo. Forse pazzo sono diventato io. Ognuno si appassiona a qualcosa e con la bici è meraviglioso che non si fa male né a sé stessi, né tanto più ad altre persone, alla natura e alle città. Si pensa poi che certe distanze sia impensabile percorrerle con mezzi alternativi all’auto o alla moto. C’è gente che pur avendo questi mezzi considera questi tragitti particolarmente lunghi. Il vantaggio anche in termini di tempo non è poi così notevole. Per poter raccontare qualcosa di interessante si pensa che si debba andare chissà in quale luogo sperduto, macinando chilometri. Io oggi avevo questa occasione, questo tempo e spazio da scrivere sulle pagine del diario della mia vita. Sono soddisfatto di essere riuscito a vivere tutto ciò grazie alla mia volontà, al mio corpo, alla bici, al treno, ma soprattutto a Colui che ci dà la salute, la vita.

Nunzio Natuzzi

Bari, 13 luglio 2008