Triathlon Sprint – Torre S. Sabina (BR) - g. 08 giugno 2008
La mia gara inizia un giorno prima. Sabato 7/6 mattina h. 11.45 da Gioia del Colle tempo appena minaccioso pioggia. Dopo aver recuperato il bellissimo Paperino da mettere sul manubrio assieme all’Apemaia e al Pesciolino, vado a Bari in bici da corsa. Arrivo h. 13.00 ca., lascio la bici e prendo un’altra da “battaglia” urbana, che lascio vicino alla fermata del bus attaccata al palo col cartello “zona video sorvegliata”. Spero che il deterrente funzioni e poi è un punto ben in vista. H. 14.10 prendo il Bus FSE per Gioia d. C. – h. 15.00-23.00 lavoro. H. 23.30 Bus Marozzi per Bari-Roma. Domenica 08/06 - H. 09.36 treno reg. BA-LE da Staz. Marconi (Japigia) per Carovigno (BR). C’è anche una giovane coppia che va al mare con le bici. Li saluto come se li conoscessi da sempre. “Ciao! Che bravi che siete e dove andate di bello?” Monopoli. Sanno che la bici sul treno non si paga. Sul treno c'è un altro ragazzo con la bici che è sceso ad Ostuni. Tutti ci godiamo il percorso lungo il mare e poi da Fasano ammiriamo la Selva e gli ulivi maestosi. Arrivo a Staz. Carovigno h. 11.00 ca. A 2 km. c’è Torre S. Sabina per la gara h. 15.00. Rimango un po’ in Staz. dove ascoltando gli uccellini tra gli ulivi, comincio a scrivere. Sono venuto altre volte in vacanza, ma ora in treno+bici è un’esperienza nuova. Arrivo al punto di ritrovo H. Mirage centro di T. S. Sabina. Saluto gli altri triatleti che sono incuriositi a vedere i miei amici pupazzetti sul manubrio. Sono i miei personal trainer: Pesciolino per il nuoto; Apemaia per il ciclismo soprattutto per la volata e Paperino per la corsa. Li faccio sorridere ed è così che deve essere: passare una bella giornata di sport, svago, relax e attività fisica pulita e alla fine stanchi ma assolutamente felici. Chi mi ha preso per scemo, per fortuna si è tenuto alla larga.
Durante la fraz. in bici, ogni tanto un “popi-popi” per salutare concorrenti e spettatori specie bimbi, e voi non immaginate la spinta in più che mi hanno dato, e guadagnare un sorriso è sempre una bella cosa. Qualcuno a mia insaputa mi ha organizzato il rientro a Bari con l’auto, preoccupandosi per me. Io però mi ero organizzato bene e francamente avrei voluto chiudere la mia giornata all’insegna della totale rinuncia all’auto, visto che ne avevo la possibilità. Avevo il treno solo un po’ più tardi. Comunque accetto (ma me ne sono un po’ pentito). Ne approfitto per condividere con altri due atleti e comunque facciamo il car pooling. Avvicinandoci a Bari, c’è un po’ di traffico. Il mio programma prevedeva h. 20.51 da Carovigno a Bari (h. 22.00); Reg. Bari – Gioia h. 23.20 per caricare la bici intera. Ne approfitto per una sosta a casa a Bari e poi alla Staz. h. 19.44 per Gioia d. Colle arrivo h. 20.30.
Che giornata! La straordinarietà è che una persona assolutamente ordinaria come me, riesca a vivere tutto questo con tempi e ritmi che apparentemente sembrano lenti, lunghi, complicati e pericolosi. Molte volte mi sento dire:”E se succede qualcosa? Non hai paura?” Io non ho paura! (prox titolo del mio poema). Anzi, qualcuno che mi ha detto ciò, poi si è fatto male in casa, o andando a giocare a calcetto o altro. Quindi...tutti i “tira-pedali” sono avvisati!. E poi mi si vorrebbe far credere che se vado in auto e in moto è più sicuro? Non credo proprio, anzi!
La conseguente soddisfazione, benessere, gioia di vivere è del tutto personale. Ma perchè lo racconti? Che ce ne frega a noi? Che vuoi la medaglia? E certo che la voglio! Me la merito eccome! Pensate che mi faccia un sedere “triangolare” inutilmente? Vorrei fosse di stimolo per tutti. Se ci riesco io, lo possono fare altri. E siccome i chiacchieroni sono tanti e hanno tutta la libertà di esprimersi, non capisco perché chi mette in pratica buoni propositi per sé e per gli altri, non debba comunicare e divulgare senza avere il timore di essere preso per presuntuoso. Se si vuole si riesce a fare anche cose più impegnative di queste senza dover essere costretti ad avere un mezzo privato motorizzato. Al mare c’era chi si lamentava per il traffico, il parcheggio, dove tra l’altro le polizie locali, sembra che non aspettino occasione migliore per fare cassa. Ci sono percorsi, reti ciclabili che sono oggetto di studio di fattibilità per poter essere approvati ed avere i relativi finanziamenti. Il mio racconto come quello di tutti gli altri che scelgono la bici in modo intermodale, è la dimostrazione almeno che “la nostra fattibilità”, può e deve essere oggetto di studio per chi decide di stanziare i finanziamenti, ma prima di tutto per tante altre persone soprattutto giovani che possano scoprire il piacere di utilizzare il proprio corpo, la bici ed altri mezzi ecologici e statisticamente più sicuri, per passare una giornata al mare o in vacanza! Certo per la bici ci vorrebbe che ad ogni stazione ci fosse un percorso ciclabile per il mare. E che ci vuole! Vedere quella coppia… quanto erano belli. Un numero sempre più alto di persone che si muovono per lavoro, tempo libero, sport o altro con la bici, treno e bus, rappresenta quella pressione opportuna verso le amministrazioni ed enti per poter offrire e incentivare un servizio di trasporti sempre più pulito ed amato e quanto mai necessario per le emergenze climatiche ed energetiche, ma perché no, anche per un sano romanticismo quanto mai raro a vedersi tra i nostri giovani.
Nunzio Natuzzi
Bari, 12 giugno 2008
La mia gara inizia un giorno prima. Sabato 7/6 mattina h. 11.45 da Gioia del Colle tempo appena minaccioso pioggia. Dopo aver recuperato il bellissimo Paperino da mettere sul manubrio assieme all’Apemaia e al Pesciolino, vado a Bari in bici da corsa. Arrivo h. 13.00 ca., lascio la bici e prendo un’altra da “battaglia” urbana, che lascio vicino alla fermata del bus attaccata al palo col cartello “zona video sorvegliata”. Spero che il deterrente funzioni e poi è un punto ben in vista. H. 14.10 prendo il Bus FSE per Gioia d. C. – h. 15.00-23.00 lavoro. H. 23.30 Bus Marozzi per Bari-Roma. Domenica 08/06 - H. 09.36 treno reg. BA-LE da Staz. Marconi (Japigia) per Carovigno (BR). C’è anche una giovane coppia che va al mare con le bici. Li saluto come se li conoscessi da sempre. “Ciao! Che bravi che siete e dove andate di bello?” Monopoli. Sanno che la bici sul treno non si paga. Sul treno c'è un altro ragazzo con la bici che è sceso ad Ostuni. Tutti ci godiamo il percorso lungo il mare e poi da Fasano ammiriamo la Selva e gli ulivi maestosi. Arrivo a Staz. Carovigno h. 11.00 ca. A 2 km. c’è Torre S. Sabina per la gara h. 15.00. Rimango un po’ in Staz. dove ascoltando gli uccellini tra gli ulivi, comincio a scrivere. Sono venuto altre volte in vacanza, ma ora in treno+bici è un’esperienza nuova. Arrivo al punto di ritrovo H. Mirage centro di T. S. Sabina. Saluto gli altri triatleti che sono incuriositi a vedere i miei amici pupazzetti sul manubrio. Sono i miei personal trainer: Pesciolino per il nuoto; Apemaia per il ciclismo soprattutto per la volata e Paperino per la corsa. Li faccio sorridere ed è così che deve essere: passare una bella giornata di sport, svago, relax e attività fisica pulita e alla fine stanchi ma assolutamente felici. Chi mi ha preso per scemo, per fortuna si è tenuto alla larga.
Durante la fraz. in bici, ogni tanto un “popi-popi” per salutare concorrenti e spettatori specie bimbi, e voi non immaginate la spinta in più che mi hanno dato, e guadagnare un sorriso è sempre una bella cosa. Qualcuno a mia insaputa mi ha organizzato il rientro a Bari con l’auto, preoccupandosi per me. Io però mi ero organizzato bene e francamente avrei voluto chiudere la mia giornata all’insegna della totale rinuncia all’auto, visto che ne avevo la possibilità. Avevo il treno solo un po’ più tardi. Comunque accetto (ma me ne sono un po’ pentito). Ne approfitto per condividere con altri due atleti e comunque facciamo il car pooling. Avvicinandoci a Bari, c’è un po’ di traffico. Il mio programma prevedeva h. 20.51 da Carovigno a Bari (h. 22.00); Reg. Bari – Gioia h. 23.20 per caricare la bici intera. Ne approfitto per una sosta a casa a Bari e poi alla Staz. h. 19.44 per Gioia d. Colle arrivo h. 20.30.
Che giornata! La straordinarietà è che una persona assolutamente ordinaria come me, riesca a vivere tutto questo con tempi e ritmi che apparentemente sembrano lenti, lunghi, complicati e pericolosi. Molte volte mi sento dire:”E se succede qualcosa? Non hai paura?” Io non ho paura! (prox titolo del mio poema). Anzi, qualcuno che mi ha detto ciò, poi si è fatto male in casa, o andando a giocare a calcetto o altro. Quindi...tutti i “tira-pedali” sono avvisati!. E poi mi si vorrebbe far credere che se vado in auto e in moto è più sicuro? Non credo proprio, anzi!
La conseguente soddisfazione, benessere, gioia di vivere è del tutto personale. Ma perchè lo racconti? Che ce ne frega a noi? Che vuoi la medaglia? E certo che la voglio! Me la merito eccome! Pensate che mi faccia un sedere “triangolare” inutilmente? Vorrei fosse di stimolo per tutti. Se ci riesco io, lo possono fare altri. E siccome i chiacchieroni sono tanti e hanno tutta la libertà di esprimersi, non capisco perché chi mette in pratica buoni propositi per sé e per gli altri, non debba comunicare e divulgare senza avere il timore di essere preso per presuntuoso. Se si vuole si riesce a fare anche cose più impegnative di queste senza dover essere costretti ad avere un mezzo privato motorizzato. Al mare c’era chi si lamentava per il traffico, il parcheggio, dove tra l’altro le polizie locali, sembra che non aspettino occasione migliore per fare cassa. Ci sono percorsi, reti ciclabili che sono oggetto di studio di fattibilità per poter essere approvati ed avere i relativi finanziamenti. Il mio racconto come quello di tutti gli altri che scelgono la bici in modo intermodale, è la dimostrazione almeno che “la nostra fattibilità”, può e deve essere oggetto di studio per chi decide di stanziare i finanziamenti, ma prima di tutto per tante altre persone soprattutto giovani che possano scoprire il piacere di utilizzare il proprio corpo, la bici ed altri mezzi ecologici e statisticamente più sicuri, per passare una giornata al mare o in vacanza! Certo per la bici ci vorrebbe che ad ogni stazione ci fosse un percorso ciclabile per il mare. E che ci vuole! Vedere quella coppia… quanto erano belli. Un numero sempre più alto di persone che si muovono per lavoro, tempo libero, sport o altro con la bici, treno e bus, rappresenta quella pressione opportuna verso le amministrazioni ed enti per poter offrire e incentivare un servizio di trasporti sempre più pulito ed amato e quanto mai necessario per le emergenze climatiche ed energetiche, ma perché no, anche per un sano romanticismo quanto mai raro a vedersi tra i nostri giovani.
Nunzio Natuzzi
Bari, 12 giugno 2008