Oggi, dopo più di 5 anni, ho guidato una macchina. Ho percorso una statale per 40 km. che ho fatto in auto per 10 anni. Ho provato sensazioni strane. All’inizio ero teso e volevo rinunciare. Tra l’altro ha iniziato a piovere. Per rassicurarmi qualcuno mi ha detto: “Dai, guidare è come saper nuotare. Non ti puoi dimenticare!” Sì, va bene, però vi confesso che in bici mi sarei trovato più a mio agio. Prima di partire ho fatto un bel respiro e vai … senza paura. Una cosa da ridere è stata quando ho preso una buca ed istintivamente mi sono sollevato dal sedile, come se stessi sul sellino ed ho esclamato: “Buca!”, per avvisare quelli di dietro. Poi un pizzico di apprensione nei sorpassi. Guardavo spesso il tachimetro per vedere se rispettavo spontaneamente il limite. Dai, sono stato bravo. Riflettevo sulle sensazioni provate facendo il medesimo percorso con diversi mezzi: auto, bus, treno, bici e…piedi. La percezione sensoriale della strada, del territorio, è diversa.
Non è questione solo di quale mezzo preferisco, ma quale mi è più utile per un determinato spostamento. Non mi ritengo un fanatico. SONO DISPOSTO AD AMMETTERE CHE E’ IMPOSSIBILE ANDARE SOLO IN BICI + MEZZI PUBBLICI, SOLO SE SI AMMETTE ANCHE CHE E’ IMPOSSIBILE ANDARE SOLO E SEMPRE IN AUTO!!
In città credo che pian, pianino si stia arrivando alla consapevolezza che la strada è di tutti e tutti abbiamo pari diritti e doveri. Quindi promuovere l’antagonismo tra i vari utenti non lo vedo positivo. Credo che un buon passo avanti possa essere diventare tutti UTENTI INTERMODALI. Possedere un’auto non deve significare “essere posseduti” da questa, e che devo arrivare a destinazione finale solo con quella (specie in città). Posso lasciare l’auto al Park&Ride, proseguo a piedi, con una bici pieghevole al seguito, bike sharing, bus, treno, metro. E’ questione di una nuova mentalità, abitudine per il bene nostro e collettivo. E’una bella sfida forse combattendo prima di tutto la pigrizia.
Ogni tanto penso che prima o poi acquisterò un’auto. Qualcuno pensa che chi va in bici come me, non se la possa permettere? In realtà, l’auto l’ho già ordinata, ma non so se l’avrò mai, perché mi dovrebbe arrivare dal passato più che dal futuro. E’ un mod. primordiale “FLINTSTONES” degli Antenati. Utilizza rigorosamente energie rinnovabili: “Eliogena”, “Eologena”, “Idrogena”, ma soprattutto “CIBOGENA”. Infatti, il buon cibo italiano finalmente ingerito senza più alcun senso di colpa, produce l’energia endogena primaria ed aziona il super potente motore pulsante del cuore umano. E’ il primo vero Eco-Diesel - Turbo-Lento, ma perfetto per andare sano e lontano. YABADABADOOOOO!!!
Nunzio Natuzzi
Bari, 25 settembre 2008
Non è questione solo di quale mezzo preferisco, ma quale mi è più utile per un determinato spostamento. Non mi ritengo un fanatico. SONO DISPOSTO AD AMMETTERE CHE E’ IMPOSSIBILE ANDARE SOLO IN BICI + MEZZI PUBBLICI, SOLO SE SI AMMETTE ANCHE CHE E’ IMPOSSIBILE ANDARE SOLO E SEMPRE IN AUTO!!
In città credo che pian, pianino si stia arrivando alla consapevolezza che la strada è di tutti e tutti abbiamo pari diritti e doveri. Quindi promuovere l’antagonismo tra i vari utenti non lo vedo positivo. Credo che un buon passo avanti possa essere diventare tutti UTENTI INTERMODALI. Possedere un’auto non deve significare “essere posseduti” da questa, e che devo arrivare a destinazione finale solo con quella (specie in città). Posso lasciare l’auto al Park&Ride, proseguo a piedi, con una bici pieghevole al seguito, bike sharing, bus, treno, metro. E’ questione di una nuova mentalità, abitudine per il bene nostro e collettivo. E’una bella sfida forse combattendo prima di tutto la pigrizia.
Ogni tanto penso che prima o poi acquisterò un’auto. Qualcuno pensa che chi va in bici come me, non se la possa permettere? In realtà, l’auto l’ho già ordinata, ma non so se l’avrò mai, perché mi dovrebbe arrivare dal passato più che dal futuro. E’ un mod. primordiale “FLINTSTONES” degli Antenati. Utilizza rigorosamente energie rinnovabili: “Eliogena”, “Eologena”, “Idrogena”, ma soprattutto “CIBOGENA”. Infatti, il buon cibo italiano finalmente ingerito senza più alcun senso di colpa, produce l’energia endogena primaria ed aziona il super potente motore pulsante del cuore umano. E’ il primo vero Eco-Diesel - Turbo-Lento, ma perfetto per andare sano e lontano. YABADABADOOOOO!!!
Nunzio Natuzzi
Bari, 25 settembre 2008