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sabato 31 gennaio 2009

Anche il cuore si trattiene.

Mentre il sole all'orizzonte lentamente va a dormire
questa strada che ho davanti sembra non debba mai finire
e come sempre accade mi assalgono i ricordi e torno
con la mente a giorni che non sono più
quando ancora a una mano stretta a un abbraccio a una carezza
al tenero affetto di un padre che mi amava
mi scioglievo abbandonandomi senza più pensare al buio che spesso mi faceva male
dolcemente mi accoccolavo a te.
Nel silenzio della notte anche il cuore si trattiene,
quasi che il rumore possa cancellare il passato
e mai e mai e mai e mai nessuno ruberà i miei tesori, i miei momenti di ingenuità
la mia auto oggi corre come il vento, ogni giorno un posto nuovo e visi nuovi
ma in fondo storie che si ripetono,
quanto amo quelle ore in mezzo al prato
quando l'erba sa di tenerezza la stessa di un Padre nuovo
un Padre che somiglia un poco a te.
Nel silenzio della notte anche il cuore si trattiene, quasi che il rumore possa cancellare il passato
e mai e mai e mai e mai nessuno ruberà i miei tesori i miei momenti di ingenuità.

Giuseppe De Chirico - da "Fiori nelle mani" Ed. Morning Star http://www.gospel.it/dechirico/songsandlyrics.html

martedì 27 gennaio 2009

Le mani - Girotondo intorno al mondo - Sergio Endrigo

Avete mai riflettuto sulle mani? Rappresentano tra le parti terminali del nostro corpo, quelle più importanti come “esecutrici materiali” di quello che decide il capo. Ricordo una bella e significativa rappresentazione di Gioventù in Missione, intitolata appunto “Le Mani”. Dio ci ha dato delle Mani -per creare, costruire, donare, aiutare, ecc. Però con esse possiamo fare anche molto male: distruggere, demolire, togliere, uccidere, ecc.
Da piccolo, alla festa del papà, recitavo una poesia dal titolo “La tua mano papà”.

La grande opera pittorica de “La Creazione di Adamo” di Michelangelo, credo che esprima perfettamente l’importanza delle mani. Con esse Dio trasferisce anche il proprio carattere. Nelle attività ed arti umane, le mani hanno un’importanza fondamentale.
Se i piedi fanno riflettere sul movimento, su come spostare il nostro corpo, le mani fanno pensare alla creatività, a fare anche il bene, a stringere relazioni tra genitori e figli, tra i nostri simili quindi adoperarsi per la costruzione della pace. Mi piace l’idea di associare le mani con la pace. La pace si costruisce tendendo la mano a chi è nel bisogno ed anche a chi la pensa diversamente.

Guardare a questo mondo, a noi essere umani come frutto di una casualità, credo che non ci dia la piena consapevolezza che salvaguardare l’ambiente in cui viviamo è importante. Al contrario, considerare che c’è la Mano di Dio che ha creato secondo un disegno, un progetto e che sostiene, cura, provvede, ecc., mi fa riflettere che anch’io posso esprimere le stesse azioni e così “dare una mano” all’ambiente circostante compresi piante, animali e uomini.

Guardare meglio le nostre mani e apprezzare la loro funzione e quante cose belle facciamo.

“Beati i costruttori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”.


"Girotondo intorno al mondo" - Sergio Endrigo
http://www.youtube.com/watch?v=5-wkjTI8RUM

sabato 24 gennaio 2009

Le Mani Ruvide di Dio

Scrivendo alla mamma,
un giovane Fratello missionario dice:
"Cara mamma, le mie mani oggi hanno stretto migliaia di mattoni.
Questa sera mi fanno male,
tanto che faccio fatica a tenere la penna in pugno,
però il muro dell'ospedale che sto costruendo
si è innalzato di qualche metro.
Sono tanto felice nonostante la stanchezza perchè,
guardando le mie mani ruvide ed escoriate, posso dire:
"Sono le mani di Dio, che Egli adopera per costruire il Suo Regno".
Non è meraviglioso?"

Missionario Comboniano
Dal libro "Le Ruvide Mani di Dio" di L. Gaiga Ed. EMI-Bologna

sabato 17 gennaio 2009

La strada


La strada
25 Febbraio 1886 , sabato
Io t'osservavo dalla finestra, questa sera, quando tornavi da casa del maestro, tu hai urtato una donna. Bada meglio a come cammini per la strada. Anche lì ci sono dei doveri. Se misuri i tuoi passi e i tuoi gesti in una casa privata, perché non dovresti far lo stesso nella strada, che è la casa di tutti? Ricordati, Enrico. Tutte le volte che incontri un vecchio cadente, un povero, una donna con un bimbo in braccio, uno storpio con le stampelle, un uomo curvo sotto un carico, una famiglia vestita a lutto, cedile il passo con rispetto: noi dobbiamo rispettare la vecchiaia, la miseria, l'amor materno, l'infermità, la fatica, la morte.Ogni volta che vedi una persona a cui arriva addosso una carrozza, tiralo via, se è un fanciullo, avvertilo, se è un uomo; domanda sempre che cos'ha al bambino che piange, raccogli il bastone al vecchio che l'ha lasciato cadere. Se due fanciulli rissano, dividili, se son due uomini allontànati, non assistere allo spettacolo della violenza brutale, che offende e indurisce il cuore. E quando passa un uomo legato fra due guardie, non aggiungere la tua alla curiosità crudele della folla: egli può essere un innocente. Cessa di parlar col tuo compagno e di sorridere quando incontri una lettiga d'ospedale, che porta forse un moribondo, o un convoglio mortuario, ché ne potrebbe uscir uno domani di casa tua. Guarda con riverenza tutti quei ragazzi degli istituti che passano a due a due: i ciechi, i muti, i rachitici, gli orfani, i fanciulli abbandonati: pensa che è la sventura e la carità umana che passa. Fingi sempre di non vedere chi ha una deformità ripugnante o ridicola. Spegni sempre ogni fiammifero acceso che tu trovi sui tuoi passi, che potrebbe costar la vita a qualcuno. Rispondi sempre con gentilezza al passeggero che ti domanda la via. Non guardar nessuno ridendo, non correre senza bisogno, non gridare. Rispetta la strada. L'educazione d'un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch'egli tien per la strada. Dove troverai la villania per le strade, troverai la villania nelle case. E studiale, le strade, studia la città dove vivi; se domani tu ne fossi sbalestrato lontano, saresti lieto d'averla presente bene alla memoria, di poterla ripercorrere tutta col pensiero, - la tua città, la tua piccola patria, - quella che è stata per tanti anni il tuo mondo, - dove hai fatto i primi passi al fianco di tua madre, provato le prime commozioni, aperto la mente alle prime idee, trovato i primi amici. Essa è stata una madre per te: t'ha istruito, dilettato, protetto. Studiala nelle sue strade e nella sua gente, - ed amala, - e quando la senti ingiuriare, difendila.
TUO PADRE
dal libro "Cuore" di E. De Amicis

Gesù è il Pane della Vita.

E’ da un po’ di tempo che mi viene spesso in mente il discorso sulla montagna di Gesù ed in particolare “Guardate gli uccelli del cielo, osservate i fiori dei campi”. Beh, intanto ho cominciato a farlo davvero, poi ho riflettuto sul significato dell’aver fede. Quest’anno è iniziato per me con l’indicazione “Bici e/è Pane”; questo vale per la mia vita già da un po’ di tempo e spero di incoraggiare altri a considerare la bontà della bici come il pane fresco di giornata. Può rappresentare (assieme ai mezzi pubblici) in pratica proprio quell’aiutino dall’Alto, la “manna dal Cielo” che tanti attendono per arrivare alla fine del mese.
A proposito di manna dal cielo, sono andato a rileggermi i passi biblici dove ci si riferisce ad essa. Sono questi: Esodo 16 - Numeri 11 e poi nel N. T. Giovanni 6 - Gesù, Pane della Vita.
Il popolo d’Israele si lamentava sempre nonostante fosse stato liberato dagli Egiziani. Dio fece “piovere” dal cielo il pane (la manna) che dovevano raccogliere il tanto che gliene bastava per il giorno e non di più, altrimenti imputridiva. Continuarono a lamentarsi perché volevano la carne - Dio li fece “abbuffare” di quaglie per un mese.
Avere fede in Dio che Lui provvederà ai nostri reali bisogni. Gesù, Pane della Vita, ha detto anche: “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio”.
Oggi sono stato in bici sul “Pianeta Terra"…"dietro l’angolo di casa"… "in campagna"… Ho visto il prato, gli alberi, dei bellissimi fiori bianchi, sentito gli uccelli, altri animali, visto il panorama, sentito solo il suono della natura. Mi son detto: “Dio ha fatto tutto ciò ed Egli provvede miracolosamente ogni giorno a dar da mangiare agli uccelli e a “vestire” i fiori”.
Voglio pubblicamente ringraziare ora e per sempre Iddio per aver creato la natura, me e gli altri in essa e per tutto ciò che provvede a me ed agli altri.

venerdì 16 gennaio 2009

Bicicletta e/è Pane.

…e poi via senza indugi, su per tornanti, a cercare il pane appena sfornato. Alla volta della comunità di vita di Villa due Orologi, fondata da un padre francescano che non ha mai prescritto medicine o psichiatria, ma solo mutuo aiuto. Un luogo che ospita una quindicina di persone che stanno cercando insieme, di rimettere sui binari la loro vita deragliata. E mentre oggi sembra il mondo intero uscito dai binari, dà speranza vedere chi ci sta riuscendo a cambiare rotta, con piccoli grandi gesti di ogni giorno come lavorare il legno, preparare marmellate, fare il pane. Come una volta: nel forno a legna.
Bicicletta e Pane: forse è questo che dobbiamo augurarci dal 2009
Sperando che sia l'alba di una nuova era. Fatta di
meno acquisti e più abbracci,
meno guerrieri e più amanti,
meno finanza e più pazienza,
meno stress e più fantasia,
meno serrature e più aperture,
meno mercanti e più sapienti,
meno benzina e più pedali.


Tratto dal sito www.ilikebike.org

Ringrazio gli amici di “Ilikebike” Bologna e Monte Sole Bike Group a cui rivolgo i miei auguri.

Parlaci del Comprare e del Vendere.

Ed egli rispose, dicendo:
La terra vi dispensa i suoi frutti, e non avrete bisogni se saprete come riempirvene le mani.
Scambiandovi i doni della terra avrete abbondanza e sarete soddisfatti.
Ma se lo scambio non avverrà con amore e benevola giustizia,
non potrà che portare alcuni all'ingordigia e altri alla fame.

Quando voi, lavoratori del mare e dei campi e delle vigne,
incontrate sulla piazza del mercato i tessitori e i vasai e i raccoglitori di spezie,
Invocate il supremo spirito della terra, che scenda in mezzo a voi
e benedica le bilance e i conteggi perché a un valore sia pari un altro valore.
E non consentite che chi ha le mani sterili prenda parte nelle vostre transazioni,
perché vi renderebbe parole per la vostra fatica.
A costoro direte:
"Venite nei campi con noi o andate in mare con i nostri fratelli e gettate le reti;
Perché il mare e la terra saranno generosi con voi come lo sono con noi".
E se verranno cantanti e danzatori e suonatori di flauto, comprate anche i loro doni.
Perché anch'essi raccolgono frutti ed incenso, e ciò che recano,
benché fatto di sogni, è cibo e veste per la vostra anima.
E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno sia andato via a mani vuote.
Perché lo spirito padrone della terra non dormirà in pace nel vento
finché i bisogni del più piccolo di voi non siano stati soddisfatti.

da "Il Profeta" di K. Gibran

domenica 4 gennaio 2009

Contro la crisi per arrivare fino alla fine del 2009.

Nel giorno della prosperità godi del bene, e nel giorno dell'avversità rifletti. Dio ha fatto l'uno come l'altro, affinché l'uomo non scopra nulla di ciò che sarà dopo di lui.
Ecclesiaste 7:14
"O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti!
Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinchè dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata."
Isaia 55
Le preoccupazioni - Vangelo di Matteo cap. 5
«Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.
Signore Gesù
...Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla, ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti.
S. Paolo - I Timoteo 6:7-8
Auguri di Buon 2009!