Ad un TG nazionale hanno trasmesso un servizio sull’ennesimo investimento sulle strisce, in cui finalmente il cronista ha mostrato ad un’ anziana signora come fare l’attraversamento: praticamente cercando e mantenendo un contatto visivo con l'automobilista (anche con gli altri che sopraggiungono!) ed alzando la mano a mo’ di 'ALT' di vigile urbano. Di certo non con i "para-occhi" o facendo la passerella e distratti magari col cellulare incollato all'orecchio! Ho trovato questa dimostrazione tanto semplice quanto geniale ed utile come servizio pubblico.
Ricordo il mio Prof. di Lettere Maizza della Scuola Media "Petroni" di Bari Japigia, che si impegnò tanto per farci seguire lezioni di educazione stradale, non solo per le sue classi, ma per tutta la scuola. A distanza di anni vorrei tanto ringraziarlo per il suo prezioso insegnamento ed impegno.
Vi racconto un episodio successo proprio ieri passando davanti ad una scuola. Un giovane probabilmente fresco di patente con un' auto sportiva, è uscito dal parcheggio in retromarcia come un razzo - è andato in avanti, poi indietro con lo sguardo davanti verso il vuoto... Tutto questo con brusche accelerate, frenate senza vedere neanche dagli specchietti. Stava investendo un signore su uno scooter, me sulla bici, ed urtando un’auto che sopraggiungeva. Ho lanciato un urlo e ho gridato alzando una mano: "FERMATI! FERMATI!" Lui si è fermato come uno svegliato da una secchiata d’acqua. Gli ho ripetuto ancora: "FERMATI! PARCHEGGIA DI NUOVO DA DOVE SEI USCITO! CALMATI! RAGIONA SU QUELLO CHE STAI FACENDO E POI QUANDO STAI MEGLIO TI RIMETTI SULLA STRADA!!" Sapete una cosa? Lui ha fatto esattamente così!
Chi ha assistito alla scena è rimasto senza parole ma solo scuoteva la testa e imprecava fra sé e sé. Solo il signore sullo scooter andandosene ha tirato fuori il suo repertorio di "paroline d’amore di strada", con tanto di dediche a papà, mamma, sorella e tutta la razza sua.... Per un attimo ho pensato di fermarmi anch’io e cercare di parlargli; magari l’avrei invitato a prendere anche solo un bicchiere d’acqua al bar. Era molto agitato, per non dire fuori di sé, confuso. Sicuramente non era in condizioni normali per fare quella manovra. Forse aveva litigato con qualcuno o sotto effetto di qualcosa... Boh! Purtroppo non l’ho fatto. Non sai però che reazione ti aspetta da chi anche se ha torto, si sente rimproverato pubblicamente e poi da te che vai in bici. Però alzando la voce e parlando in modo fermo e sensato, ho evitato il peggio non solo per me ma anche per gli altri compreso l'"aspirante pirata-omicida".
Di questo episodio voglio sottolineare il fatto di utilizzare la nostra autorità in quanto utenti della strada alla pari degli altri. Pedoni e ciclisti siamo più deboli? Sì! Ma solo perché non siamo "corazzati" come gli automobilisti! Per il resto non dobbiamo farci intimidire! Nessuno ci impedisce di usare la voce e il linguaggio del corpo, non per rispondere a delle scorrettezze, imprecando o arrivando alle mani. Alziamo la voce e le mani (non in senso rissoso!) per richiamare l’attenzione e far riflettere a stare più attenti! So che è una bella teoria; la realtà è ben diversa. Chissà perchè i misfatti nel traffico, scatenano i peggiori istinti bestiali, trasformandoci in Mr. Hyde pronti ad assalire l'altro che viene visto come nemico. Infatti, nel traffico, l'aria è inquinata anche dai numerosi "vaffa" lanciati come bombe chimiche che minano il benessere collettivo. Certo, ciò che vivo personalmente a casa, lavoro, ecc. influisce sul mio stato psico-fisico alla guida di qualsiasi mezzo. Per istinto e sfogo si imprèca e crede che ciò sia risolutivo e che la propria sete di giustizia venga appagata, ma sappiamo che non è così. I "falli di reazione" ci mettono sullo stesso piano del trasgressore e vengono puniti ugualmente!
Mi chiedo perciò, cosa posso fare io per vivere la strada come luogo di pace e non di guerra...
Se la situazione permette un confronto pacifico, ma non meno autoritario, ciò è sicuramente utile a tutti!
Non perdiamo le buone maniere, le scuse, i saluti, i sorrisi, col senso dell’ humor si risolvono molte cose. Che ne dite di farci vedere e sentire e quindi cominciare noi ad essere degli esempi? Almeno proviamoci...
(fine prima puntata)
Ricordo il mio Prof. di Lettere Maizza della Scuola Media "Petroni" di Bari Japigia, che si impegnò tanto per farci seguire lezioni di educazione stradale, non solo per le sue classi, ma per tutta la scuola. A distanza di anni vorrei tanto ringraziarlo per il suo prezioso insegnamento ed impegno.
Vi racconto un episodio successo proprio ieri passando davanti ad una scuola. Un giovane probabilmente fresco di patente con un' auto sportiva, è uscito dal parcheggio in retromarcia come un razzo - è andato in avanti, poi indietro con lo sguardo davanti verso il vuoto... Tutto questo con brusche accelerate, frenate senza vedere neanche dagli specchietti. Stava investendo un signore su uno scooter, me sulla bici, ed urtando un’auto che sopraggiungeva. Ho lanciato un urlo e ho gridato alzando una mano: "FERMATI! FERMATI!" Lui si è fermato come uno svegliato da una secchiata d’acqua. Gli ho ripetuto ancora: "FERMATI! PARCHEGGIA DI NUOVO DA DOVE SEI USCITO! CALMATI! RAGIONA SU QUELLO CHE STAI FACENDO E POI QUANDO STAI MEGLIO TI RIMETTI SULLA STRADA!!" Sapete una cosa? Lui ha fatto esattamente così!
Chi ha assistito alla scena è rimasto senza parole ma solo scuoteva la testa e imprecava fra sé e sé. Solo il signore sullo scooter andandosene ha tirato fuori il suo repertorio di "paroline d’amore di strada", con tanto di dediche a papà, mamma, sorella e tutta la razza sua.... Per un attimo ho pensato di fermarmi anch’io e cercare di parlargli; magari l’avrei invitato a prendere anche solo un bicchiere d’acqua al bar. Era molto agitato, per non dire fuori di sé, confuso. Sicuramente non era in condizioni normali per fare quella manovra. Forse aveva litigato con qualcuno o sotto effetto di qualcosa... Boh! Purtroppo non l’ho fatto. Non sai però che reazione ti aspetta da chi anche se ha torto, si sente rimproverato pubblicamente e poi da te che vai in bici. Però alzando la voce e parlando in modo fermo e sensato, ho evitato il peggio non solo per me ma anche per gli altri compreso l'"aspirante pirata-omicida".
Di questo episodio voglio sottolineare il fatto di utilizzare la nostra autorità in quanto utenti della strada alla pari degli altri. Pedoni e ciclisti siamo più deboli? Sì! Ma solo perché non siamo "corazzati" come gli automobilisti! Per il resto non dobbiamo farci intimidire! Nessuno ci impedisce di usare la voce e il linguaggio del corpo, non per rispondere a delle scorrettezze, imprecando o arrivando alle mani. Alziamo la voce e le mani (non in senso rissoso!) per richiamare l’attenzione e far riflettere a stare più attenti! So che è una bella teoria; la realtà è ben diversa. Chissà perchè i misfatti nel traffico, scatenano i peggiori istinti bestiali, trasformandoci in Mr. Hyde pronti ad assalire l'altro che viene visto come nemico. Infatti, nel traffico, l'aria è inquinata anche dai numerosi "vaffa" lanciati come bombe chimiche che minano il benessere collettivo. Certo, ciò che vivo personalmente a casa, lavoro, ecc. influisce sul mio stato psico-fisico alla guida di qualsiasi mezzo. Per istinto e sfogo si imprèca e crede che ciò sia risolutivo e che la propria sete di giustizia venga appagata, ma sappiamo che non è così. I "falli di reazione" ci mettono sullo stesso piano del trasgressore e vengono puniti ugualmente!
Mi chiedo perciò, cosa posso fare io per vivere la strada come luogo di pace e non di guerra...
Se la situazione permette un confronto pacifico, ma non meno autoritario, ciò è sicuramente utile a tutti!
Non perdiamo le buone maniere, le scuse, i saluti, i sorrisi, col senso dell’ humor si risolvono molte cose. Che ne dite di farci vedere e sentire e quindi cominciare noi ad essere degli esempi? Almeno proviamoci...
(fine prima puntata)