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martedì 28 ottobre 2008

Pista Ciclabile

Credo che la riluttanza alla pista ciclabile (a questo punto in qualsiasi zona della città), sia dovuta al forte pregiudizio che la strada sia solo per i mezzi motorizzati che hanno priorità e dominio. Ammettiamolo! Nella nostra testolina è così. L’evidenza è l’atteggiamento di arroganza che si manifesta per es. con colpi di clacson “gratuiti”, come a dire “Togliti di mezzo!” ed anche le moto che rombando esprimono la stessa cosa. Allora punto 1^: LA STRADA E’ DI TUTTI!! A mio avviso ci dovrebbe essere questa scritta in tutti gli accessi alla città, ma anche nelle scuole guida e come premessa del codice della strada e soprattutto ce lo dobbiamo scrivere in testa. Dobbiamo farcene una ragione per la civile convivenza e per l’auspicato salto di qualità culturale e comportamentale sulle nostre strade. E poi siamo sempre noi: adesso automobilisti, poi ciclisti, pedoni, motociclisti. Basta con la classificazione in base al mezzo che guidiamo: siamo tutti uguali con gli stessi diritti e doveri.
Vorrei considerare insieme la definizione di pista ciclabile: “E’ un percorso protetto o comunque riservato alle biciclette, dove il traffico motorizzato è escluso. Lo scopo di questi è separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, che hanno velocità diverse, per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli. Il codice della strada prevede che i ciclisti utilizzino una pista ciclabile quando disponibile. Talvolta lo stesso percorso deve essere condiviso tra ciclisti e pedoni, e viene detto di conseguenza "ciclo-pedonale".
Lo scopo è anche quello di promuovere l’uso della bicicletta silenziosa e non inquinante. A chi pensa che non siano tanti i ciclisti urbani abituali, vorrei dire che per il momento è così. Consideriamo quanti non si sentano sicuri, ma che con le piste ciclabili (e non solo quella di V.le Unità d’Italia), si farebbero coraggio. Il bacino d’utenza potenzialmente è molto alto al punto che addirittura credo che ci sarebbe più traffico sulle piste che sulle carreggiate. E magari succedesse!! Il goal sarebbe proprio se tante persone che usano individualmente ed abitualmente l’auto per raggiungere il centro, utilizzassero invece la bici, il treno, il bus o i piedi.
Non chiamatemi sognatore, perché io vivo già questa realtà assieme a molti altri. Piuttosto finiamola di fare i“piagnoni”o come si dice da noi “le chiangiamìnue!”.
Nunzio Natuzzi

Bari, 15 giugno 2008