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sabato 1 novembre 2008

Noi santi subito!!

Riguardo il discorso del “dominio” dell’uomo sulla natura, cerco di essere un po’ provocatorio. Mi piace riflettere su ciò che si dà per scontato o a cui non ci si fa più caso. Insomma ben venga tutto quello che può far suonare la sveglia alle nostre belle coscienze addormentate nel bosco.
Oggi è “Ognissanti” e vorrei condividere il mio pensiero legato agli scritti “In principio” e “l’uomo domini”. Ho letto un po’ la Bibbia e non posso non tener presente nel mio vivere e pensare quotidiano, del pensiero cristiano che mi dà cmq delle indicazioni anche se ciò non significa che mi ritengo un esempio. Mi pongo come un uomo qualunque della strada di fronte alle Sacre Scritture, e rifletto anche su come viene vissuto il credo religioso cristiano dalla maggior parte delle persone di ogni confessione. E’ ovvio che poi non c’è solo la visione biblica/cristiana. Ora il fatto che abbia detto che l’uomo è custode, signore, sulla natura è quello che io interpreto leggendo l’inizio della Genesi. Chi ci crede dovrebbe riconoscere la propria responsabilità verso il Creato, ma di cui lui è un filo e non il tessitore della trama come sottolineato dal Capo Indiano Seattle e dagli ambientalisti. A meno che non s’interpreti che dominare significa usare, abusare, distruggere (ed è ciò che la maggior parte degli umani sembri aver recepito). Ora la provocazione è proprio verso chi si dice credente ed anche nei Santi, tra i quali spiccano proprio quelli che hanno avuto un rispetto particolare della natura tanto da parlarci (uno su tutti S. Francesco d’Assisi). Mi chiedo se non sia il caso di ritrovare la coscienza di essere dei santi attuali; quelli capaci ancora di guardare gli uccelli del cielo e i gigli dei campi come dice Gesù. Perciò chiunque, sia singolo che membro di ass. ambientaliste come noi, si adoperi per la salvaguardia del pianeta (e non vivendo la fede solo in funzione di una speranza della vita eterna nell’aldilà, atteggiamento questo il più delle volte, staccato dalla responsabilità attuale e quindi egoistico), può essere un santo. Non si tratta di pratiche strettamente religiose, ma del vivere quotidiano in mezzo agli altri, alla flora e fauna. Preoccupandosi della raccolta differenziata, risparmio energetico, emergenze climatiche, mobilità sostenibile, protezione animali, ecc. Io credo in questo tipo di santi, che non saranno ineccepibili, non faranno miracoli eclatanti, ma insomma la società civile può sicuramente tenere in alta stima. Certo poi il msg cristiano si occupa della salvezza dell’anima, di recuperare le persone e i rapporti tra loro, dell’amore che soccorre i deboli, bisognosi, ecc. Ma penso ai santi anche come quelli che si adoperano per rendere l’ambiente un luogo più sano, pulito e lasciarlo così ai successori. Quindi in un senso non propriamente religioso, ma forse molto di più, faccio i miei auguri a tutti coloro che vogliono bene alla natura.
Ciao,
Nunzio.

01 novembre 2008